digitalizzazione prodotti

Fermiamoci un attimo e troviamo la consapevolezza di ammetterlo: la nostra vita sta cambiando!

E questo processo evolutivo corre sempre più veloce all’interno di una rivoluzione digitale che sta modificando il nostro modo di essere al mondo, la nostra percezione del reale, le caratteristiche della nostra identità, le nostre relazioni sociali, in sostanza la globalità dell’universo in cui viviamo.

Non possiamo più esimerci dal confrontarci con questa nuova realtà, accettare il moltiplicarsi degli stimoli, aprirsi a mondi nuovi verso differenti opportunità di comunicazione e di azione.

Ogni giorno viviamo ed interagiamo con un orizzonte comunicativo che ci fornisce migliaia di stimoli che ci informano, ci emozionano, ci divertono, a volte ci insegnano o ci invitano alla riflessione, ci distraggono dalle nostre difficoltà e forse anche dai nostri doveri.

Ebbene tutto questo universo che vive fuori di noi può essere tradotto in numeri secondo una codice binario capace di codificare testi, immagini, suoni e… cose, prodotti!

Il mondo viene così ridotto ad infinite sequenze numeriche composte di sole due alternative “0” o “1”. Questo è il bit, la base della digitalizzazione.

Internet ha prodotto una generazione di viaggiatori virtuali che in connessione tra loro si confrontano, si informano, si divertono, dibattono questioni ed esprimono opinioni su questo e su quello, e sulla base di queste esperienze spesso acquistano prodotti (basti pensare al mondo delle “recensioni”), effettuano delle scelte, consigliano le aziende.

E questa grande elaborazione culturale e sociale è frutto della messa in codice binario di tutte le informazioni che creano il mega universo digitale.

A questo punto la domanda: come è possibile non farne parte?

Come possiamo pensare che anche i prodotti della nostra azienda non debbano vivere in questo ecosistema, stimolare la curiosità degli internauti, poter essere trovati, esplorati, configurati, quasi come se li avessimo sotto mano.

Non possiamo più rimandare, il momento è ora!

E siamo in ritardo, l’Italia è agli ultimi posti in Europa sul mercato digitale, forse a causa di un pregresso culturale che ha impedito la vera rivoluzione digitale.

Ma scegliere su web (attenzione scegliere non significa acquistare) una poltrona o un divano è pratica normale per chi abita in un paese del nord Europa, e presto inevitabilmente lo sarà anche da noi.

Digitalizzare i nostri prodotti significa tradurli in modelli 3D e, quando necessario, corredarli di “regole” che consentano di personalizzarli a livello di forme, colori, dimensioni.

I modelli 3D avranno insite tutte le proprietà metriche e potranno quindi essere utilizzati per misure, calcoli, documentazione, simulazione e rappresentazione fisica; inoltre potranno essere visualizzati e disegnati a video proprio come se noi vedessimo l’oggetto nel mondo reale. Queste caratteristiche rendono naturale interagire con il prodotto proprio come faremmo con l’oggetto reale.

Ci sono settori come quello della meccanica e (a volte) quello dell’arredamento in cui molte aziende hanno già operato da tempo questa scelta, ma chi lo ha fatto sa bene che è stata una scelta obbligata: se vuoi competere su quei mercati non puoi fare altrimenti.

Ma dove la scelta non è ancora obbligata, perché in qualche modo la produzione lavora anche senza 3D o si opera su un mercato ancora tradizionale, ebbene li facciamo ancora molta fatica ad attuare la trasformazione digitale.

Spesso poi confondiamo la digitalizzazione con il mantra “dobbiamo togliere la carta” che è solo una piccola parte della trasformazione digitale e culturale che ci aspetta.

Per contro è curioso notare come invece certe associazioni artistiche e culturali, musei, progetti di restauro e conservazione siano all’avanguardia su queste tecnologie arrivando a digitalizzare tutte le loro opere principali, organizzare visite virtuali, addirittura in Virtual Reality.

Infatti dobbiamo abituarci a pensare che la digitalizzazione in fin dei conti serve per rendere la vita più facile. Ci farà lavorare in modo più semplice e condiviso, ci permetterà di proporci all’esterno in modo fresco e coinvolgente, con contenuti di qualità, con nuove strategie social, ci renderà più competitivi in modo particolare fuori dal paese, aumenteranno i nostri clienti.

Oltre tutto digitalizzare i nostri prodotti porterà grandissimi vantaggi anche ai collaboratori aziendali perché permetterà di concentrare enormi quantità di dati in piccoli spazi fisici e soprattutto di ottenere da questi modelli binari molte informazioni e specifiche che oggi richiedono tanto ulteriore lavoro.

Ovviamente questo processo di trasformazione ha un costo non indifferente ma elevati sono anche i risultati che si possono ottenere in termini di crescita aziendale e di valorizzazione del brand.

A questo punto subentra una riflessione: come utilizzare efficacemente i miei prodotti digitalizzati?

Ma questo è un altro argomento.

Renato Paradisi
Senior Consultant & Team Manager